sabato 12 maggio 2012

IL MONDO TACE ,IN PALESTINA SI MUORE

PRIGIONIERI: THAER, LETTERA ALLA FIGLIA MAI CONOSCIUTA

Thaer Halahlah, prigioniero palestinese al 75esimo giorno di sciopero della fame, invia una lettera alla figlia Lamar, mai conosciuta. Thaer è stato arrestato il mese prima della sua nascita.

DALLA REDAZIONE
Betlemme (Cisgiordania), 12 maggio 2012, Nena News – Nena News vi propone la traduzione della lettera che Thaer Halahleh, prigioniero palestinese detenuto in Israele al 75esimo giorno di sciopero della fame, ha inviato alla figlia Lamar. Lamar ha due anni e non ha mai conosciuto il padre, arrestato dalle autorità israeliane il mese prima che lei nascesse. Da allora è in detenzione amministrativa, dietro le sbarre di una prigione senza un’accusa ufficiale né un processo.
Contro la detenzione amministrativa, Thaer e con lui 1.600 prigionieri palestinesi sono in sciopero della fame.
La lettera è stata ricevuta dal Ministero per gli Affari dei Prigionieri. Sembra che Thaer sia riuscito a passarla all’avvocato dell’associazione palestinese Addameer, Mona Neddad, durante una visita nell’ospedale militare di Ramle il 10 maggio.
“Mia amata Lamar, perdonami perché l’Occupazione mi ha portato lontano da te ed ha portato via da me il piacere di conoscere la mia prima figlia, che ho sempre pregato Dio di vedere, di baciare, con cui essere felice. Non è colpa tua, questo è il nostro destino di popolo palestinese: vedere le nostre vite e le vite dei nostri figli portate via da noi, essere divise le une dalle altre e vivere una vita miserabile. Nulla è completo nella nostra vita a causa di questa Occupazione ingiusta, che è in agguato in ogni angolo della nostra vita trasformandola in anormalità, continua lotta e tortura.
Nonostante sia stato privato dal tenerti in braccio e dal sentire la tua voce, dal vederti crescere e muoverti in casa e nel tuo letto, e sia sono stato privato del mio ruolo di essere umano e di padre con mia figlia, la tua esistenza mi ha dato tutto il potere e la speranza. E quando ho visto la tua foto con tua madre nel tenda (di solidarietà, ndr), eri così calma e guardavi con meraviglia la gente, come se stessi cercando tuo padre, guardando le mie foto appese all’interno della tenda, chiedendo in silenzio “perché mio padre non arriva?”. Sento che tu sei con me, nel mio sentimento e dentro la mia mente, come se tu fossi una parte dei miei battiti, della mia capacità di resistere e del sangue che mi scorre nelle vene. E mi apri davanti tutte le per porte diffondendo dentro di me cieli azzurri e sereni e la tua voce infantile dopo questo lungo silenzio.
Lamar, mio amore: so che non sei da biasimare e che ancora non capisci perché tuo padre stia vivendo questa battaglia di sciopero della fame per il 75esimo giorno, ma quando sarai grande capirai che la battaglia per la libertà è una battaglia per tornare da te, per non essere più portato via o privato del tuo sorriso o di vederti di nuovo, perchè l’occupante non mi rapisca di nuovo da te.
Quando sarai grande capirai come l’ingiustizia viene sopportata da tuo padre e da migliaia di palestinesi che l’Occupazione ha sbattuto nelle prigioni e nelle celle di un carcere, mandando in frantumi la loro vita e il loro futuro soltanto perché stavano lottando per la libertà, la dignità e l’indipendenza. Saprai che tuo padre non ha mai tollerato l’ingiustizia e la sottomissione, e che non avrebbe mai accettato compromessi e insulti, e che sta attraversando uno sciopero della fame per protestare contro lo Stato ebraico che vuole trasformarci in schiavi umiliati, senza alcun diritto o dignità patriottica.
Mia amata Lamar, tieni sempre la testa alta e sii orgogliosa di tuo padre, e ringrazia tutti coloro che mi hanno sostenuto e che hanno sostenuto i prigionieri nella loro lotta, e non avere paura perché Dio è sempre con noi, e Dio non abbandona mai le persone che hanno fede e pazienza. Siamo nel giusto ed la giustizia prevarrà contro gli ingiusti.
Lamar , mio amore: quel giorno verrà e io farò tutto per te: ti racconterò la mia storia e i tuoi giorni futuri saranno più belli. Quindi adesso lascia che i giorni passino ed indossa i tuoi abiti più belli, corri e poi corri ancora nei giardini della tua lunga vita, vai avanti e avanti perchè niente è dietro di te, soltanto il passato. È la tua voce che sento sempre, come una melodia di libertà”. Nena News

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