NAKBA DAY: SCONTRI IN CISGIORDANIA
Manifestazioni e proteste in tutta la Cisgiordania per il 64° anniversario della Nakba. Almeno cento feriti e dieci manifestanti arrestati. A Betlemme l'Autorità Palestinese si scontra con i dimostranti.
MARTA FORTUNATO

Oggi si sono registrati incidenti meno
gravi rispetto a quelli avvenuti l’anno scorso. Il 15 maggio 2011
migliaia di rifugiati palestinesi avevano cercato di varcare le linee
armistiziali di Siria e Libano e le autorità israeliane avevano risposto
sparando proiettili reali contro i manifestanti, uccidendo 8 persone e
provocando centinaia di feriti.
La giornata è iniziata con degli scontri
davanti alla prigione di Ofer (Ramallah) dove l’esercito israeliano ha
lanciato gas lacrimogeni, bombe sonore e proiettili di gomma contro i
manifestanti. Secondo fonti mediche 63 persone, tra cui un bambino di 16
anni, sono state ferite e soccorse dall’ambulanza. Anche presso il
check-point di Qalandiya ci sono state proteste violente: un centinaio
di manifestanti circa ha lanciato pietre contro l’esercito israeliano
che ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni: 21 persone sono state
ferite. A Nil’in (Ramallah) alcuni dimostranti hanno cercato di
attraversare il check-point all’estremità del villaggio e le autorità
israeliane hanno arrestato tre persone, tra cui l’attivista palestinese
Naji Tamimi.
A Betlemme la manifestazione è iniziata
nella Piazza della Natività dove c’è stata una grande partecipazione da
parte degli studenti delle scuole. Da lì circa 200 dimostranti si sono
spostati verso il check-point di Betlemme, dove sono stati bloccati
dalla polizia palestinese. Anche ieri sera, 14 maggio, una
manifestazione organizzata vicino all’entrata del campo profughi di
Aida, in solidarietà con i prigionieri politici palestinesi rinchiusi
nelle carceri israeliane, aveva trovato l’opposizione dei poliziotti
dell’Autorità Palestinese che avevano attaccati e ferito alcuni
partecipanti.
Nel quartiere di Issawiya a Gerusalemme Est quattro persone sono state arrestate.
A Gaza c’è stata una partecipata
manifestazione davanti al quartier generale dell’ONU durante la quale si
è celebrata anche la fine dello sciopero della fame dei prigionieri
politici palestinesi dopo l’accordo raggiunto questa notte.
Proteste si sono svolte anche nelle
città di Hebron, di Ramallah e di Qqlaqiliya e in decine di piccoli
villaggi in tutta la Cisgiordania. Nena News
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