martedì 30 ottobre 2012

La lotta dei detenuti kurdi nelle carceri turche.

TURCHIA

Turchia, prosegue lo sciopero della fame dei detenuti curdi

Dal 12 settembre circa 600 curdi rifiutano il cibo nelle prigioni turche. Chiedono al governo di dare il via a trattative con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk)

adminSito
martedì 30 ottobre 2012 09:13

dal blog di Alberto Tetta

Roma, 30 ottobre 2012, Nena News - Le condizioni di quattro detenute curde al 46° giorno di sciopero della fame sabato scorso si sono aggravate. Dopo settimane senza mangiare ingerire qualsiasi cosa diventa impossibile e il loro corpo rifiuta, ora, anche i liquidi. Le detenute si sono dette comunque intenzionate a continuare la protesta, una scelta che per loro potrebbe essere irreversibile.

Dal 12 settembre circa 600 detenuti curdi rifiutano il cibo. Chiedono al governo di dare il via a trattative con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), il gruppo armato che lotta dal 1984 per l'autonomia del sud-est del paese a maggioranza curda. Vogliono potersi difendere nella propria lingua madre, il diritto all'istruzione in lingua curda e che i giudici consentano al loro leader Abdullah Öcalan di incontrare i suoi avvocati rompendo così un isolamento che dura ormai da più di 14 mesi.

In una delle fasi più violente del conflitto tra esercito turco e autonomisti curdi il governo per ora non vuole andare incontro alle loro richieste. La retorica nazionalista paga di più in termini elettorali e l'Akp guidato dal premier Erdogan non ha nessun'intenzione di perdere consensi prima delle elezioni amministrative del prossimo anno.
Intanto l'aggravarsi delle condizioni di salute di centinaia di detenuti curdi in sciopero della fame non fa notizia nonostante intellettuali, scrittori e attori della risma di Sezen Aksu, Yasar Kemal, Rakel Dink e Ipek Çalisar abbiano chiesto alle autorità turche di mobilitarsi prima che per i detenuti sia troppo tardi. Nena News

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