giovedì 15 maggio 2014

LA CATASTROFE,I CRIMINI DEI SIONISTI ISRAELIANI,IL 1948.


La pulizia etnica della Palestina

 ”La Risoluzione di spartizione fu adottata il 29 novembre 1947 e la pulizia etnica della Palestina ebbe inizio ai primi di dicembre del 1947, con una serie di attacchi da parte degli ebrei ai quartieri e ai villaggi come rappresaglia per la devastazione di autobus e centri commerciali durante le proteste palestinesi contro la Risoluziione dell’ONU, che ebbero luogo nei giorni successivi alla sua adozione. Sebbene sporadici, questi primi assalti ebraici furono abbastanza virulenti da provocare l’esodo di un notevole numero di persone (quasi 75.000).
Il 9 gennaio del 1948, unità del primo esercito di volontari arabi entrarono in Palestina e si impegnarono in scontri con le forze ebraiche per le strade e gli insediamenti ebraici isolati. Avendo avuto facilmente il sopravvento in queste scaramucce, la leadership ebraica cambiò ufficialmente tattica e da atti di rappresaglia passò a operazioni di pulizia etnica. Seguirono espulsioni forzate a metà febbraio del 1948 quando le truppe ebraiche riuscirono in un giorno solo a evacuare cinque villaggi palestinesi. Il 10 marzo 1948 venne adottato il piano Dalet (*). Il primi obiettivi furono i centri urbani della Palestina che alla fine di aprile erano stati tutti occupati. Circa 250.000 palestinesi furono sradicati in questa fase, accompagnata da vari massacri, il più grave dei quali fu quello di Deir Yassin. Essendosi resi conto di come la situazione andava sviluppandosi, l’ultimo giorno di aprile la Lega Araba decise di intervenire militarmente, ma non prima che il Mandato britannico fosse giunte al termine.
Gli inglesi se ne andarono il 15 maggio 1948, e l’Agenzia ebraica dichiarò immediatamente la fondazione di uno Stato ebraico in Palestina, riconosciuto ufficialmente dalle due superpotenze dell’epoca, gli USA e l’URSS. Quello stesso giorno le forze regolari arabe entrarono in  Palestina.
Nel febbraio del 1948 l’amministrazione americana era già giunta alla conclusione che la Risoluzione di spartizione dell’ONU, lungi dall’essere un piano di pace, si dimostrava la ricetta giusta per continuare l’ostilità e lo spargimento di sangue”.
(*) Si possono effettuare queste operazioni nella maniera seguente: distruggendo i villaggi (dandogli fuoco, facendoli saltare in aria e minandone le macerie) e specialmente quei centri popolati difficili da controllare con continuità; oppure attraverso operazioni di rastrellamento e di controllo, con le seguenti linee guida: circondare i villaggi e fare retate all’interno. In caso di resistenza si devono eliminare le forze armate e la popolazione deve essere espulsa fuori dai confini dello Stato.
Piano Dalet, 10 marzo 1948
(Da “La pulizia etnica della Palestina”, di Ilan Pappe, Fazi editori, 2008, pagg. 58-59)
Per approfondimenti e foto, visitare anche il sito http://www.palestineremembered.com/

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