mercoledì 28 novembre 2012

STATO DI PALESTINA SI VOTA ALL'ONU

Hanan Ashrawi: Guarderemo in faccia chi voterà contro la nostra libertà

L'esponente dell'Olp oggi a Ramallah ha condannato il Canada, gli Usa e i paesi che non accetteranno lo Stato di Palestina all'Onu. L'Italia avviata verso l'astensione

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mercoledì 28 novembre 2012 14:57

di Michele Giorgio

Ramallah (Cisgiordania), 28 novembre 2012, Nena News - L'Olp, l'Organizzazione per la liberazione della Palestina, rappresentativa di tutti i palestinesi nei Territori occupati e in esilio, ha riaffermato che domani il presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) richiederà al Palazzo di Vetro il voto favorevole dell'Assemblea Generale dell'Onu all'adesione dello Stato di Palestina come Stato non membro osservatore.

«Il presidente Abbas alle 21 ora di Ramallah (le 20 in Italia) parlerà di fronte all'Assemblea delle Nazioni Unite per affermare il diritto dei palestinesi a vivere in libertà e in un loro stato indipendente», ha detto oggi Hanan Ashrawi, esponente del Comitato esecutivo dell'Olp, durante una affollata conferenza stampa nella sede dell'Olp a Ramallah (Cisgiordania).

Ashrawi dopo aver illustrato i passaggi previsti dalla procedura stabilita dell'Onu, ha detto che ci sono «ottime possibilità» che la richiesta di adesione venga approvata perchè molti paesi, anche occidentali, sono favorevoli all'iniziativa palestinese. L'esponente dell'Olp ha quindi ringraziato Francia e Spagna per l'appoggio aperto dato alla richiesta di adesione e criticato paesi, come il Canada, che si sono attivati per frustrare l'iniziativa palestinese.

«Non capisco il Canada - ha affermato - si sta dando da fare per sostenere le posizioni di un altro paese (Israele, ndr) volte a negare i diritti di un altro popolo che sono riconosciuti da gran parte del mondo. Il Canada minaccia addirittura il taglio dei fondi per i palestinesi». Ashrawi ha quindi affermato che domani sera all'Onu «i palestinesi guarderanno in faccia quei paesi che voteranno contro la richiesta di adesione del nostro Stato pur sapendo che abbiamo diritto, dopo tanti anni di occupazione, alla piena libertà».

Non è ancora chiara la posizione italiana. Quasi certamente il governo Monti ordinerà l'astensione al nostro rappresentante all'Onu dopo aver accarezzato a lungo l'idea di un voto contrario. Il ministro degli esteri Terzi peraltro è un accanito sostenitore di Israele ed evita in qualsiasi modo di criticarne le politiche di occupazione. A spingere Roma verso una posizione più moderata è stato anche il voto delle commissioni estere di Camera e Senato favorevole all'accoglimento della richiesta palestinese. Ha pesato inoltre l'isolamento nell'Unione europea degli Stati che si sono detti contrari al riconoscimento dello Stato di Palestina. Persino l'Olanda, sponsor acritico di Israele, ha ora scelto l'astensione e in quella direzione potrebbe andare anche la Germania, il più potente degli alleati europei dello Stato ebraico.

Hanan Ashrawi ha escluso modifiche, nella direzione di un ammorbidimento, del testo presentato all'Onu e ha confermato che i palestinesi, una volta accettata l'adesione del loro Stato, potrebbero presentare una richiesta di incriminazione di Israele, presso gli organismi giudiziari internazionali, per le sue politiche, a cominciare dalla costruzione di colonie nei territori palestinesi occupati.

Voci di corridoio però rivelano che i vertici dell'Olp potrebbero accettare alcuni emendamenti al testo della richiesta e congelare la decisione di chiedere l'incriminazione di Israele pur di ottenere il voto favorevole, domani sera, di alcuni importanti paesi, come la Gran Bretagna (Londra ha esplicitamente chiesto che i palestinesi non vadano alla Corte Penale Internazionale).

Ashrawi ha affermato che esistono forti preoccupazioni rispetto alle probabili ritorsioni di Israele ma ha detto che i palestinesi andranno avanti con il loro progetto di Stato.

Infine l'esponente dell'Olp ha detto che «tutti i palestinesi, tutte le fazioni sono sulla stessa barca» a sostegno dell'iniziativa di Abu Mazen all'Onu. Nei giorni scorsi il leader di Hamas, Khaled Mashaal, aveva telefonato ad Abu Mazen dando l'appoggio del movimento islamico (che controlla Gaza) alla richiesta di adesione dello Stato di Palestina. Altri esponenti di Hamas invece si sono detti contrari, poichè presuppone la spartizione territoriale della Palestina e il riconoscimento di Israele. Nena News

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